Sui contrafforti del Pratomagno, l’anello di Pietrapiana verso Massa Nera

Questo interessante itinerario ad anello si svolge in uno splendido ambiente naturale tra boschi e balze rocciose con ampi panorami sul Valdarno e sui monti del Pratomagno.Partiamo dalla strada che collega Pietrapiana con Vallombrosa all’altezza del ristorante Archimede.

Qui inizia il sentiero non segnato (consigliamo di seguire la traccia GPS data la presenza di vari bivi non segnalati).

Dopo un primo tratto in salita nel bosco, si raggiunge una strada sterrata dove voltiamo a destra che passa accanto ad un serbatoio dell’acqua, al successivo incrocio voltiamo a sinistra per una strada bianca che costeggia alcune olivete che seguiamo fino ad incontrare un sentiero evidente a sinistra in salita. Lasciamo la strada e seguiamo il sentiero che da qui è ben mantenuto per l’utilizzo delle mountain Bike. Una caratteristica grande vasca dell’acqua che rimane su un lato della strada può essere un riferimento. Seguiamo lungamente il sentiero a mezza costa senza particolare pendenza lasciando alcuni incroci con altri sentieri fino a raggiungere una evidente ma piccola radura che attraversiamo tenendo la sinistra e seguendo ancora il sentiero a mezza costa. Il sentiero entra nei terrazzamenti di Campo d’Arme e non è più evidente. Costeggiamo uno dei muretti passando accanto ad una costruzione agricola di servizio che teniamo come riferimento. Nella zona dei terrazzamenti, poco prima della casa colonica si incrocia il sentiero 14. Raggiungiamo così la stradella di accesso agli edifici disabitati di Campo d’Arme.

La località deve il nome alla presenza dal XIII secolo di fucine per la fabbricazione delle armi per la Repubblica di Firenze per la presenza dell’energia fornita dai boschi e dall’acqua allora disponibili in quantità. É attualmente presente una casa colonica abbandonata ed un fienile parzialmente ristrutturato circondato da muretti in pietra a terrazzamento ben conservati con olivi e alberi da frutto, di fronte un ampio panorama sulla valle di Reggello. Il sentiero passa fra le due costruzioni e lo seguiamo per un tratto e dopo aver attraversato un ruscello, raggiungiamo un bivio che sarà il punto dove ci ricongiungeremo al ritorno. Al bivio prendiamo a destra il sentiero segnato ma chiamato R0 (Reggello Zero) che percorre a mezza costa la solitaria vallata con i profondi solchi vallivi del Resco che restano sulla destra con scorci sui grandiosi boschi. Si attraversa un bellissimo bosco di castagni dove in autunno le foglie verdi lasciano il posto al giallo e al marrone formando un morbido tappeto. Sotto il crinale della cima Poggio Valentino passiamo su una grande e caratteristica cengia rocciosa che offre la possibilità di una sosta appagante con magnifica visuale. L’area si sviluppa su una pendice a morfologia accidentata con caratteristici ripidi pendii, balzi rocciosi e impluvi profondi che portano a valle le acque dei ruscelli montani.

Il sentiero continua a mezza costa tra boschi di castagni e radure con leggeri saliscendi attraversando alcuni ruscelli fino ad incrociare il sentiero 14A che sale dal fondovalle nei pressi di un capanno in lamiera dei cacciatori a 970 mt di quota. Si tratta della Capanna dei Bandoni. Il nome forse deriva da fatto che ricoperta di lamiere. Qui entriamo nella foresta demaniale di Sant’Antonio. Voltiamo a sinistra e iniziamo la salita verso il crinale.  Dopo aver attraversato un torrente, la pendenza diminuisce per poi riprendere subito dopo fino alla congiunzione del sentiero che proviene da destra, l’R2. Il sentiero 14 ora corre pressoché in piano in un bosco di conifere da impianti recenti. Dopo poco di raggiunge il Bivacco Massa Nera in muratura sempre aperto che si supera e in breve raggiungiamo il crinale dove sono presenti dei tavoli per la sosta. Siamo a 1060 mt di quota. La vista verso la vallata dell’Arno si spinge fino a Firenze e nelle giornate terse da qui è possibile intravedere il cupolone del Duomo di Firenze. Alle nostre spalle il crinale del Pratomagno. Il luogo è raggiunto anche da una buona strada forestale dove voltiamo a sinistra e seguendola raggiungiamo la croce di Massa Nera 1075 mt di quota dove finisce la strada.

Il luogo è frequentato oltre che per i grandi panorami anche per la presenza della falesia per l’arrampicata chiamata appunto Massa Nera e il pendio per il decollo dei parapendio. Dopo una meritata sosta, scendiamo sotto la croce sul sentiero 14 tra piccoli salti di roccia lasciando la foresta di Sant’Antonio. Il bosco che attraversiamo è ciò che tristemente rimane di un grande incendio che ha lasciato sterpaglie di Erica carbonizzate. Scendiamo lungo il sentiero sempre ben evidente fino al colle (940 mt) che separa la cima di Prato Valentino. Il sentiero ora volta decisamente a destra a mezza costa fino a riprendere il crinale principale di Massa Nera dove inizia il tratto con maggiore pendenza che fra tratti scavati dall’acqua raggiunge il bivio con il sentiero R0. Voltiamo a destra e ripercorriamo il sentiero a ritroso con attenzione nell’attraversamento dei terrazzamenti a Campo d’Arme verso destra per ritrovare il sentiero dell’andata.

Aggiornato 21112023