Sentiero dell’acqua a Vallombrosa

Certo non è facile condensare in poche righe la storia e l’importanza naturalistica di Vallombrosa. Già, perché dagli inizi dell’XI secolo questa Foresta – da tempo Riserva Naturale Statale – ha visto nascere e svilupparsi la conoscenza e la tradizione per tutto ciò che costituisce la cura e la conservazione del bosco. L’orientamento dell’area prevalentemente a nord, ha permesso la presenza di numerose sorgenti che opportunamente incanalate sono state sfruttate dall’uomo per  vari usi .

I Monaci Benedettini Vallombrosani, prima, ed il Corpo Forestale dello Stato, poi, hanno qui infatti codificato ed attuato per secoli la selvicoltura, secondo regole basate su scienza ed esperienza ed oggi questa attività viene proseguita ed implementata dai Carabinieri Forestali ai quali, dal 2017, è passato il testimone. La Foresta di Vallombrosa si estende per oltre 1200 ettari e costituisce un incredibile “serbatoio” di biodiversità, sia essa quella legata al mondo vegetale come a quello animale ed infine a quello dei funghi, qui presenti con oltre mille specie censite. Il Cammino dell’Acqua si attesta essenzialmente sul preesistente Circuito delle Cappelle, tributo alle numerose cappelle votive presenti nell’area adiacente l’abitato di Vallombrosa ed alla sua Abbazia e strettamente connesso, quindi, all’importanza storico-religiosa del luogo. Ma il Cammino dell’Acqua vuol dare a questo percorso con una chiave di lettura diversa, evidenziando un aspetto particolare e talvolta trascurato in un ambiente in cui l’attenzione dei visitatori viene inevitabilmente attirata dai “giganti verdi” che lo caratterizzano. Ecco allora il Fosso dei Bruciati con le sue cascate, oppure le numerose sorgenti che alimentano le fontane storiche dislocate qua e là; ecco la grande Vasca monumentale, un tempo destinata all’allevamento del pesce necessario a soddisfare i bisogni della comunità monastica e alla produzione di ghiaccio per la conservazione degli alimenti; ecco le Ghiacciaie, il fabbricato sotto al quale il ghiaccio veniva conservato, oppure i segni evidenti della Buca della Neve collocata poco più a valle; ecco il lavatoio dove le donne si riunivano per il bucato ed ecco ancora la ex Segheria, un fabbricato che ormai ha cessato completamente la propria funzione originaria, ma che ancora conserva nei suoi scantinati parte del meccanismo della sega “di tipo veneziano” che era alimentata dalla forza motrice dell’acqua. L’acqua, quindi, come risorsa ed energia imprescindibili per tutta una serie di attività umane che hanno reso Vallombrosa ciò che è ancora oggi.

L’itinerario ricalca come già detto, buona parte del noto circuito delle Cappelle, ma  percorrerlo porta una riflessione interessante, le Cappelle sono state costruite sempre in presenza di sorgenti d’acqua, i luoghi essenziali per la vita. Quindi  un Cammino dell’acqua particolarmente significativo.

Un altro suggerimento è di affrontare questo breve Cammino, spingendosi oltre. Più in alto verso Secchieta e Saltino o poco più in basso, per incontrare forse la più famosa delle Cappelle, quella della Fonte di San Giovanni Gualberto con un legame con un altro Cammino, quello  Pesa dove nei pressi è nato il santo.

Il nostro itinerario inizia davanti alla grande vasca monumentale. Lasciando alle spalle l’Abbazia, si scende fino ad arrivare al piazzale sottostante adibito a parcheggio. Scendendo troviamo un vecchio edificio che serviva come deposito del ghiaccio raccolto dalla grande vasca. Si possono individuare i resti del luogo dove era presente il mulino, poi trasformato in lavanderia. Scendendo ancora si può osservare la caratteristica vasca trapezoidale usata come lavatoio recentemente recuperata. In fondo al piazzale vediamo una moderna costruzione edificata sopra la vecchia segheria. Era l’ultimo stadio dello sfruttamento dell’acqua.

Riprendiamo il nostro percorso riportandoci sul viale d’accesso dell’Abbazia passando davanti al fabbricato del Comando dei Carabinieri Forestali. Essi gestiscono oramai da molti decenni con competenza l’intero patrimonio forestale di Vallombrosa. Passiamo davanti all’Abbazia e voltiamo a destra seguendo la strada asfaltata. Poco poco raggiungiamo la fonte di Santa Caterina poco sopra accanto all’omonima cappella, che raccoglie l’acqua delle sorgente. Sulla sinistra della fonte prendiamo il sentiero n. 10/A che ripidamente sale nel bosco  fino ad incrociare il sentiero n 11. Dalla fonte di Santa Caterina è possibile fare una digressione prendendo il sentiero n. 12 che passa sul una strada bianca che con poca pendenza arriva poco sopra l’abitato del Saltino dove lo sguardo spazia sul Valdarno, verso Firenze e oltre. Seguendo il sentiero n. 12 si giunge ad incrociare il n. 11 poco prima dell’incrocio col n. 10/A. Qui possiamo notare i resti di un’antica sorgente oramai senz’acqua, che sgorgava da un muretto a secco. Continuiamo in discesa fino incrociare la strada asfaltata che va a Secchieta. Nei pressi è presente un’altra sorgente con una fonte recentemente restaurata. Alle spalle si possono notare le interessanti briglie di regolazione del fosso. Continuiamo sulla strada asfaltata in salita e raggiungiamo il ponte sul Fosso dei Bruciati, il torrente più importante di Vallombrosa, quello su cui sono convogliate le acqua dei torrenti della parte alta della valle. Dal ponte si possono osservare varie cascatelle di acqua cristallina.

Continuiamo e in breve arriviamo al Paradisino dove troviamo sulla destra l’omonima fonte attualmente non erogante. Dal Paradisino, anticamente un albergo, oggi centro didattico dell’Università di Firenze, è possibile ammirare in tutta la sua imponenza l’Abbazia e i suoi dintorni. Sulla destra dell’edificio prendiamo il sentiero che diventa subito lastricato, la Scala Santa, che scende passando accanto la Cappella del Masso di S. Giovanni Gualberto e la Cappella delle Colonne. Si giunge in breve al parcheggio da dove siamo partiti.

È possibile effettuare alcune varianti che permettono di avere una visione più ampia del territorio con le sue cascate e sorgenti.

Si ringrazia per la disponibilità il Comando dei Carabinieri Forestali di Vallombrosa

Altre informazioni su Vallombrosa sul sito della foresta modello della Montagna fiorentina e sul sito nazionale dei Parchi

Il sistema delle aree protette della Toscana