Nel Settembre del 1943 i nostri nonni festeggiarono la tanto desiderata fine della guerra, annunciata dalla voce radiofonica del Generale Badoglio. Ma si trattava di un tremendo equivoco: gli eventi più tragici e devastanti della nostra storia iniziavano in quel momento, la guerra non sarebbe stata più combattuta in paesi lontani; eserciti stranieri si sarebbero affrontati tra le nostre case, sulle nostre montagne, con gli stessi soldati italiani a combattere in entrambi gli schieramenti, gli uni contro gli altri.
Nell’agosto del 1944, con la liberazione di Firenze, la guerra era arrivata in Appennino e lì si era dovuta fermare.
Sul crinale, lungo una linea continua che seguiva le cime delle Apuane, della Garfagnana, e poi dell’Appennino Tosco-Emiliano, del Mugello e della Valtiberina, da mare a mare, correva una poderosa opera difensiva costruita dai tedeschi in mesi di duro lavoro, anche grazie all’impresa di costruzioni Todt che assumeva forzosamente gli abitanti del luogo.
Questo fronte corazzato aveva il nome di Linea Gotica; pochi sanno che lo stesso Hitler volle rinominarla Linea Verde (Grüne Linie) perché, in caso di sfondamento, la perdita di un fronte con un nome altisonante avrebbe impressionato troppo l’opinione pubblica. Ma Linea Gotica fu il nome con cui essa entrò nella storia.
Il passo del Giogo è ben conosciuto dai motociclisti e un bar ristorante accoglie i turisti sulla cima. Verso Est, in pratica di fronte al ristorante, inizia una strada sterrata che dopo un po’ diventa sentiero e porta a monte Altuzzo: è una gita breve, appena un chilometro la sola andata e poco dislivello, ma è soprattutto l’interesse storico che prevale. Qui intorno sono stati restaurati i rifugi e i bunker che facevano parte delle linee difensive tedesche e che possono essere visti solo esternamente oppure, in giorni particolari, visitati al loro interno
Un giorno davvero speciale è la rievocazione storica della presa del monte Altuzzo. Organizzata da Gotica Toscana onlus richiama su questo passo un numero incredibile di appassionati che per un giorno si improvvisano attori rievocando i personaggi del ’44: soldati americani e tedeschi di ogni tipo, dai semplici fanti alle truppe speciali, e poi ancora soldati britannici, le infermiere di entrambi gli schieramenti, i partigiani e i fascisti di Salò. E poi un incredibile campionario di mezzi, tendaggi, materiale bellico di ogni tipo, da quello americano, più comune, a quello tedesco rarissimo.
In questa giornata, passeggiare lungo il sentiero ha una valenza particolare, il cuore sobbalza incontrando nel bosco soldati armati, il monte Altuzzo presidiato da soldati e civili. Due volte nella giornata, alle 12 e alle 16, viene rievocato lo scontro e la presa della posizione: la morte e la cattura del nemico tornano realtà.