Anello di San Polo da San Donato alla Pesa. Sentiero 459

Non lontano da San Donato in Poggio, l’antico borgo medioevale fortificato datato intorno all’anno 1000 e diventato importante in quanto situato nei pressi del confine tra le Repubbliche di Firenze e Siena sull’antica strada che le congiungeva, si trova un piccolo borgo abbandonato ormai da vari decenni,  si tratta di San Polo in Torre. Questo piccolo gruppo di case abbandonate e oramai immerse nella vegetazione, è caratterizzato dalla presenza di una caratteristica torre medievale. Il borgo si trova su una collinetta che domina la valle del torrente Argenna che confluisca nella Pesa. Sull’altro versante della valle dell’Argenna passava l’antica Via Maremmana. Sull’Argenna era presente anche un mulino, chiamato appunto Mulino dell’Argenna. 

Ci sono poche notizie che riguardano San Polo. La torre, risalente al XII secolo in posizione rilevata (340 m) a cui si sono aggregate le costruzioni adiacenti in una sorta di villaggio fortificato, era probabilmente un antico presidio medievale situato lungo il confine tra Firenze e Siena. La torre era alta circa 12 metri con la copertura del tetto che si suppone fosse a due falde. Le caratteristiche volte chiuse denotano il periodo di costruzione. Nella zona sono presenti altre torri di analoga tipologia. Infatti qualcosa del genere si vede anche a Sicelle poco lontano.  La vicinanza di questi insediamenti fortificati testimonia l’esistenza di un complesso sistema di controllo e di difesa del territorio conteso a lungo fra Firenze e Siena che consentiva, tramite l’invio di segnali di fumo (durante il giorno) o con il fuoco (di notte), alle guarnigioni radunate nei centri principali, di attivarsi nel caso di una possibile minaccia. Su un lato della torre si trovano tre portali di cui solo uno è oggi aperto. Nel borgo si trova anche la piccola chiesa denominata “San Paolo a San Polo” la chiesa è spoglia e il suo tetto è in cattive condizioni. Troviamo una prima testimonianza della Pieve di San Polo nella Carta dei Capitani di Parte Guelfa (XVI secolo) (ricerche di Raffaele Saponaro). La pieve faceva parte del comprensorio della Pieve di San Donato in Poggio che aveva una certa rilevanza già a partire dal XIII secolo.

Il nostro percorso inizia sulla provinciale dove si prende la strada Montecchio asfaltata che poco dopo diventa bianca. Seguiamo la strada tra grandi vigneti fino ad un incrocio con cipressi e tabernacolo dove si volta a sinistra seguendo sempre strada Montecchio. Costeggiamo le costruzioni dell’antica fornace Montecchio e seguiamo la strada bianca in discesa nel bosco. Poco dopo incontriamo un bivio con un caratteristico gazebo, a 300 metri ecco il piccolo borgo abbandonato di San Polo del quale abbiamo parlato nelle note iniziali. Il borgo non è visitabile a causa di edifici pericolanti. Il piccolo borgo abbandonato suscita suggestioni profonde di un trascorso ormai lontano. Ritorniamo sui nostri passi e voltiamo a destra, davanti a noi panorami ampissimi. La strada scende ancora. È da notare l’antico selciato della strada che denota l’importanza di questa viabilità. Attraversiamo una radura e passiamo accanto al rudere di una vecchia abitazione (Casalino). Scendiamo ancora tra boschetti e radure e raggiungiamo un altro rudere immerso nella vegetazione con un cipresso solitario. Si tratta di un’antica fornace. In questo punto, a sinistra, c’è il percorso di ritorno. La discesa termina poco dopo nei pressi del ponte di Rignana dove si incrocia il percorso della Pesa. Riprendiamo il ritorno che è in comune con la Via Romea del Chianti (VRC) fino al vecchio rudere della fornace prima oltrepassato. Voltiamo a destra lungo la strada bianca sconnessa e raggiungiamo una grande radura che attraversiamo. Il panorama si apre nuovamente verso la val di Pesa. Al bivio teniamo la destra per una stradella nel bosco che lambisce la radura appena attraversata. Al successivo bivio ci inseriamo in una strada bianca ben tenuta, strada Cantiere, che passa accanto ad alcune costruzioni. Seguiamo la strada ancora in salita e raggiungiamo in breve la provinciale da dove siamo partiti. Il percorso può essere fatto anche con  MTB e a cavallo e può essere collegato al percorso della Pesa realizzando così un’interessante traversata da Sambuca a San Donato, o anche verso la Badia a Passignano.