In una grotta delle Alpi Apuane, 650 metri sottoterra, si trova l’opera d’arte più profonda al mondo. È un colosso di marmo, un gigante nudo addormentato nel cuore della terra, al quale lo scultore Filippo Dobrilla ha continuato a lavorare per più di 30 anni in assoluta solitudine nell’oscurità della caverna. Ma cosa ha spinto l’artista a calarsi in uno degli abissi più profondi d’Europa per realizzare la sua opera più ambiziosa, ma inaccessibile agli occhi degli uomini?
È questa la domanda alla quale Caveman cerca una risposta, muovendosi fra le segrete passioni giovanili di Filippo, il suo desiderio di isolamento, la sua idea di un’arte pura, senza compromessi.
Filippo Dobrilla, speleologo, scultore ed artista eclettico, è scomparso il 21 Luglio 2019 all’età di 51 anni.
E’ stato un grande interprete della speleologia, ha svolto la parte più importante della sua attività speleologica nelle Alpi Apuane, senza disdegnare spedizioni all’estero. Non ha scritto molto, ma ha esplorato, documentato, fotografato.
Il suo nome ricorre nei più profondi abissi delle Apuane, ha infatti esplorato il Corchia, l’Olivifer, il Saragato, i Draghi Volanti, il Roversi, ovunque serviva “un cambio di marcia e di visione”. L’ha fatto con un suo punto di vista e il suo particolare modo d’essere, contribuendo alla conoscenza geografica del carsismo di quella zona.
Il film di Tommaso Landucci è stato presentato alla Mostra d’Arte cinematografica di Venezia e al Festival dei Popoli di Firenze.
Ingresso 7 euro
Biglietti in vendita on-line e presso la biglietteria del cinema (la cassa apre mezz’ora prima del primo spettacolo della giornata).